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RACCOLTI si racconta ed ascolta la COMUNITA'.

Un sabato mattina di ottobre la Comunità di Raccolti, in una cornice ricca di storia ed arte, quale è il “Teatro Clitunno” di Trevi, si è presentata, ha accolto, incontrato ed ascoltato il Territorio della zona sociale 8. Una conversazione davvero interessante, che ha analizzato i molti punti di vista.

 

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Chi è la Comunità? E quale è il suo ruolo, anche nell'agricoltura?

Questa è una delle domande che ci si è posti. La Comunità siamo tutti noi. L’insieme di più cittadini, di qualsiasi età (bambini, ragazzi, adulti, anziani) senza distinzione alcuna, aziende, istituzioni, associazioni, etc..

Nella Comunità ogni membro ha il ruolo di prendersi cura dell’altro, nel senso più ampio, a cui va riconosciuto il diritto a potersi emancipare, realizzare a seconda delle proprie capacità e possibilità, facendo di un limite un’opportunità. La Comunità tutta ha anche il ruolo di salvaguardare non solo i cittadini che la compongono, ma anche ogni ambito del territorio e l’ambiente in cui essi vivono. E’ emerso che l’intento del Progetto è quello di dare all’Agricoltura Sociale maggiore forza e innovazione, per offrire a chi si sente escluso la possibilità di avere un’occasione di rinascita, di sentirsi parte integrante della società. Per fare tutto ciò bisogna però partire dalla singola persona, capire con l’aiuto di tutte le parti sociali (associazioni, istituzioni, servizi sociali, di categoria, etc.), quali sono le aspettative, i bisogni, le capacità che essa ha o può sviluppare, e fornendole gli strumenti adeguati, aiutarla ad essere il più possibile indipendente. Si vuole quindi affiancare, sostituire o togliere, dove possibile, la gabbia del solo assistenzialismo, attuando una vera inclusione sociale, dando dignità alla persona, offrendo nuove opportunità di scelta, di Lavoro, di consapevolezza e conoscenza delle proprie attitudini ed aspettative,  per arrivare il più possibile vicino alla sua completa realizzazione.

Dobbiamo smetterla di pensare ognuno al nostro piccolo, ma, partendo da ciò che il nostro territorio offre, FARE RETE mettendo insieme le idee, le produzioni, le risorse, le capacità, le potenzialità, per arrivare alla sua valorizzazione. Tutto questo ci permetterebbe di aumentare l'offerta sia produttiva e di qualità, che lavorativa, dove ciascuno ha la possibilità di integrarsi, partecipare ed essere protagonista della propria vita nella Comunità. Togliamo tutte le barriere che impediscono la libera espressione ed aiutando gli altri a trovare la propria strada ne beneficeremo tutti noi.

parti sociali

Il Territorio, Agricoltura Sociale e Comunità uniti sì, ma come?

Solo facendo “rete” possiamo realizzare il sogno di avere più prodotti a Km 0, biologici o il più possibile privi di prodotti chimici. Nei mesi scorsi si è fatto un sondaggio per capire i bisogni e le richieste della comunità, ed è emerso che si vorrebbero avere maggiori forniture di alimenti sani, preferibilmente biologici e di cui si conosca veramente la provenienza, quindi del territorio.

Alcune aziende agricole e di trasformazione dei prodotti, hanno accolto favorevolmente il proposito di dare slancio all’economia locale, offrendo il loro supporto anche in termini di formazione e possibili opportunità lavorative di persone cosiddette “svantaggiate”. Durante il dibattito si è cercato di far emergere le varie criticità sia della attuale Legge sull’Agricoltura Sociale (L. 12/2015), sia sull’attuazione dell’art. 14 L.328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali); è importante progettare sulla persona, mettendola al centro ed ascoltandola per capirne i desideri.

Solo acquistando prodotti delle aziende del territorio in cui si vive, si può salvaguardare sia lo sviluppo economico di esso che il contenimento di spreco di risorse, facendoci così custodi della natura e dell’ambiente che ci circonda.

Il prossimo passo sarà proprio quello di confrontarsi, mettere a disposizione le proprie conoscenze, definire le aspettative di tutte le parti ed elaborare fattivamente la progettualità per raggiungerle.

Tutti uniti dall’Agricoltura Sociale, formando una squadra, ci sosterremo a vicenda, progettando di volta in volta in base alle esigenze, collaborando tutti per arrivare ad un territorio umbro dove attraverso le marginalità si creerà integrazione e sviluppo ecosostenibile, lavorativo, economico e sociale.

“Raccolti di Comunità” è tutto questo.

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Maria Rita Gentili • 13 Ottobre 2020